Energetica dell'edificio

Situazione

Attualmente il consumo energetico in Italia è di circa 185 Mtep (Milioni di tonnellate equivalenti di petrolio), di cui 50-60 Mtep sono consumati rispettivamente dall'industria, dai trasporti e dal terziario/residenziale. Da una recente indagine condotta su scala europea l'Italia è risultata prima nei consumi energetici per il riscaldamento invernale degli edifici, prima per le relative emissioni di anidride carbonica, penultima per utilizzo di materiali isolanti nel settore edilizio.

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Considerando in particolare le famiglie italiane, queste sono responsabili annualmente di oltre il 30% dei consumi energetici totali e producono circa il 27% delle emissioni nazionali di gas serra (18% per usi negli edifici, 9% per usi di trasporto).
Il consumo casalingo di un solo chilowattora, corrispondente a circa mezz'ora d'accensione di uno scaldabagno o di una stufetta elettrici, richiede, nelle centrali dell'ENEL, la combustione di circa 250 g d'olio combustibile (un quarto di chilo di petrolio) e l'immissione in atmosfera di 750 g di anidride carbonica. Ma di chilowattora, nella nostra famiglia, ne consumiamo, in media, circa 7 al giorno, bruciando quasi 2 kg di petrolio e scaricando 5 kg di CO2 nell'atmosfera.
L'adozione di sistemi moderni di riscaldamento unitamente a tipologie edilizie all'insegna del risparmio energetico, sono in grado di ridurre tale fabbisogno in modo semplice e a costi accettabili, contribuendo così al risparmio delle riserve energetiche esistenti e alla protezione dell'atmosfera terrestre.

La direttiva 2002/91/CE

Per rispettare gli obiettivi posti dal protocollo di Kyoto, nel 2002 nasce la direttiva europea "Energy Performance of Building (EPBD)", che individua nell'efficienza energetica degli edifici un contributo sostanziale al raggiungimento di tali obiettivi. Scopo della Direttiva era quello di spingere gli Stati membri a dotarsi entro il 4 gennaio 2006 degli strumenti Normativi e Legislativi per "Promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici della Comunità Europea", essendo il consumo energetico degli edifici tra i maggiori responsabili delle emissioni di anidride carbonica.
Le disposizioni in essa contenute riguardano

  • il quadro generale di una metodologia per il calcolo del rendimento energetico integrato degli edifici,
  • l'applicazione di requisiti minimi in materia di rendimento energetico degli edifici di nuova costruzione,
  • l'applicazione di requisiti minimi in materia di rendimento energetico degli edifici esistenti sottoposti a importanti ristrutturazioni,
  • la certificazione energetica degli edifici,
  • l'ispezione periodica delle caldaie e dei sistemi di condizionamento d'aria negli edifici, nonché una perizia del complesso degli impianti termici le cui caldaie abbiano più di quindici anni.

certificazione.gifIn particolare il processo di certificazione rappresenta il punto di partenza per migliorare la qualità energetica dell'edificio, rendere evidente tale qualità attraverso delle classi di consumo facilmente individuabili e premiare gli edifici che soddisfano degli standard di eccellenza dal punto di vista energetico e ambientale.
Dovrebbe in tal modo innescare un circuito virtuoso che porti ad una riduzione costante e continua dei consumi energetici, restituire trasparenza al mercato dei servizi energetici, incentivare le agevolazioni, gli sconti sugli oneri e i finanziamenti da parte di terzi, informare il cittadino sulla qualità energetica degli edifici.
Attualmente sistemi di classificazione energetica sono in vigore a livello nazionale in vari paesi europei (Danimarca, Austria, Germania, Svizzera, ecc.).
In Italia un primo vincolo normativo a favore della certificazione energetica dell'edifico è stato introdotto con la legge 10 del 1991, che aveva l'obiettivo di ridurre i consumi energetici per il riscaldamento invernale, rimandando al futuro l'emanazione di analoghi criteri per gli impianti di climatizzazione estiva e di illuminazione artificiale.
Pur essendo allora l'Italia pioniera nell'introduzione a livello normativo del tema del risparmio energetico, ben poco èstato poi fatto in termini attuativi, nonostante i successivi decreti che hanno precisato le modalità di certificazione delle caratteristiche e delle prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti ad essi connessi.

Documentazione:
"Energetica dell'edificio"
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